La Repubblica di Macedonia era la parte meridionale estrema della ex Jugoslavia.
I confini furono fissati poco dopo la Seconda Guerra Mondiale quando la Jugoslavia stabilì nella zona la Repubblica Socialista di Macedonia, riconoscendo i macedoni come una nazione separata all'interno della Jugoslavia.
Rinominata Repubblica di Macedonia il 8 settembre 1991, si separò pacificamente dalla Jugoslavia senza ulteriori modificazioni territoriali.
Da allora comunque il paese si è impegnato in una prolungata disputa politica con la Grecia sull'uso del termine "Macedonia".
In base all'accordo di Prespa del giugno del 2018, nonostante il mancato raggiungimento del quorum nel referendum consultivo del 30 settembre, il parlamento macedone ha approvato nel gennaio del 2019 una modifica costituzionale per adottare il nome di Macedonia del Nord e poter così successivamente aderire con la nuova denominazione alla NATO e all'Unione europea. Il cambio del nome è poi divenuto effettivo il successivo 12 febbraio.
La Repubblica di Macedonia comprende infatti solo una parte della regione geografica della Macedonia: il rimanente è diviso tra la vicina Grecia (con più della metà del totale) e la Bulgaria (con meno di un decimo).
Gran parte della Macedonia è costituita da un immenso altopiano con un'altitudine compresa fra i 600 e i 900 metri.
Possiede tre parchi: Pelister (a ovest di Bitola), Galicica (fra il Lago di Ohrid e il Lago Prespa) e Mavrovo (fra Ohrid e Tetovo).
La regione è sismicamente molto attiva ed ha subito terremoti distruttivi in passato, il più recente nel 1963 quando Skopje fu pesantemente danneggiata da un terremoto molto violento.
Dopo Skopje, la capitale, le città più grandi sono Bitola, Kumanovo, Prilep e Tetovo.